lunedì 14 settembre 2020

Messa Rinnovo, Vestizione, Ingresso novizi

 CRESCE LA CONFRATERNITA DELL' ADDOLORATA NUOVI INGRESSI VESTIZIONI e RINNOVO delle PROMESSE

 

Sei aspiranti confratelli e consorelle: Domenico Cimato, Rosalba Falleti, Domenico Fazzari, Giuseppe Gioffrè, Romina Paolillo e Andrea Rositano, hanno chiesto di entrare a far parte della Confraternita Maria Santissima Addolorata di Rosarno. Dopo un itinerario di formazione specificamente confraternale con incontri di catechesi sono stati ammessi alla vestizione: Pasquale Rao, Maria Concetta Rosarno, Vittoria Bono, Pasquale Paparatti e Emanuela Donato. Hanno invece rinnovato la promessa e il loro devoto servizio per la chiesa gli altri confratelli e consorelle. Con intimi sentimenti di amore e gratitudine nei confronti di Maria si è svolta lunedì sera la solenne concelebrazione nella chiesa Maria Santissima Addolorata di Rosarno nel rispetto delle misure di restrizione anti Covid – 19, alla presenza del priore della Confraternita mariana Massimiliano Donato, del parroco don Rosario Attisano e dei sacerdoti don Carmelo Ascone Ascone, padre Luigi Ragione e don Rosario Rosarno. Quest’ultimo, durante l’omelia ha esortato i nuovi iscritti e i vecchi confratelli ad accogliere l’altro con un cuore trasparente sottolineando che la cosa più importante nella vita è fare la volontà di Dio con consapevolezza. Don Rosarno si è rivolto a chi ha appena iniziato il cammino di discernimento e a chi già ne fa parte spiegando loro cosa significhi far parte della Confraternita. Con gioia il giovane sacerdote ha dettato loro i criteri dell’accoglienza e dell’affidamento. «Faccio parte della Confraternita perché accolgo e mi affido alla Madre addolorata bisognosa di consolazione perché sta perdendo il figlio che sta morendo, accolgo Madre e figlio nelle persone che al di là di chi sono hanno una dignità, li accolgo in quell’ora e non in altri momenti». Don Rosarno ha poi scandito che «la volontà di Dio in sé» è la più importante ma per comprenderla bisogna prendere coscienza che non possiamo fare a meno di stare ai piedi della croce che significa prendere e «raddoppiare» tutto: Madre e figlio, «con forti grida e lacrime preghiere e suppliche». Un modo per dire che in ogni situazione di vita drammatica che può verificarsi in famiglia, al lavoro, nelle relazioni di amicizia, dobbiamo imparare a stare sotto la croce come Maria. Don Rosarno ha concluso la sua omelia lasciando ai fedeli una riflessione da fare sul loro ingresso nella Confraternita. «Ciascuno di voi deve domandarsi se far parte della Confraternita è una tentazione personale o è la volontà di Dio». Il parroco don Attisano si è soffermato sul significato più profondo dell’abito che indossano i confratelli e consorelle che non è un paramento da esibire nelle ricorrenze. «E’ l’abito più importante della vostra vita, segno di umiltà e nascondimento», ha scandito don Attisano, sottolineando che «spesso si rischia di lasciare gli abiti in chiesa andando in giro per il mondo dando una cattiva testimonianza. Ovunque voi siate – ha richiamato il parroco Attisano - ricordate sempre l’impegno che avete preso davanti alla Madonna, perché il vostro è un cammino straordinario fatto di grandi testimonianze cristiane». Durante i festeggiamenti religiosi della Madonna Addolorata, anche quest’anno la Confraternita, oltre a svolgere il servizio d’ordine in chiesa, ogni sera, ha animato un momento di spiritualità con la recita della Corona dell’Addolorata, che verrà fatta ogni terzo venerdì del mese a partire da ottobre. Nello stesso mese la Confraternita avvierà la formazione attraverso incontri mirati «volti a far maturare sempre più la consapevolezza della scelta fatta ed a prepararsi ad essere buoni apostoli tra la gente giusto mandato ricevuto dal nostro vescovo monsignor Francesco Milito», ha concluso il priore Massimiliano Donato. 

                                                                                                                                                                        Kety Galaty

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