La Confraternita Maria
Santissima Addolorata ha accolto nella sua associazione di battezzati le prime cinque
donne: Silvana Tavernese, Giuseppina Cunsolo, De Bartolo Spasimina e Catena
Galati, le quali hanno scelto di fare il cammino di noviziato che li porterà
liberamente o non alla vestizione del prossimo quattordici settembre, festa
solenne della Madonna Addolorata. Con loro hanno fatto ingresso anche tre
ragazzi giovanissimi: Paola Donato, Antonio Mazzeo e Domenico Lo Prete La
giovane Confraternita si è tinta di rosa e ha dato con gioia il benvenuto alle
prime donne che seguiranno i precetti della Confraternita, accentandole al pari
degli uomini. In un clima di silenzio, commozione e rispetto delle timide chiamate
dei novizi, il rito dell’ammissione alla Confraternita è avvenuto il dodici
aprile nella chiesa Maria Santissima Addolorata quando sia le donne che i
giovanissimi hanno manifestato la loro volontà «di seguire Cristo nella via del
Vangelo per progredire nella via della perfezione cristiana». Su quest’ultima
espressione si è soffermato don Giuseppe Calimera anima della Confraternita, il
quale ha esortato i novizi a perpetrare una condotta materna come Maria, donna
di rettitudine e carità, per elevare la Confraternita in onore e magnificenza, e
li ha esortati ad approfondire questa vocazione in piena libertà e
responsabilità. Prima del rito per l’ammissione dei novizi, la Confraternita ha
guidato la Via Matris supportata dagli scritti di don Tonino Bello, vescovo di
Molfetta, che ci ha condotti nel viaggio doloroso di Maria, donna di frontiera,
donna coraggiosa, donna obbediente, donna del terzo giorno, custode della fede,
spugna di tutte le afflizioni delle madri della terra, la quale ci ha donato la
certezza che la morte, il buio, le ingiustizie, le guerre, la solitudine, la
noia, le lacrime, «saranno prosciugate come la brina dal sole di primavera».
Perché ogni primavera è una rinascita nel cuore di Gesù, buono. Va ricordato,
che la nuova avventura con la Confraternita ha avuto inizio l’otto aprile
quando il priore della stessa, Massimiliano Donato, ha convocato i nuovi
aderenti per spiegare loro le linee di condotta dello statuto e del regolamento
dell’Associazione, andando oltre. Il priore Donato ha innanzi tutto scandito
che la Confraternita è retta da un consiglio che gestisce gli obblighi statuari
e la stessa oltre ad essere un’associazione, è gerarchia della chiesa, viene
eletta dal vescovo, e vive le attività parrocchiali in comunione con il parroco
don Rosario Attisano, il quale è guida. Inoltre, la Confraternita cura che i
nuovi aderenti siano in regola con i sacramenti e fa proprio il decreto firmato
dal vescovo di Palermo don Corrado Lorefice, che stabilisce che si potrà
aderire alla Confraternita presentando il proprio certificato dei carichi
pendenti. Un modo per mettere ordine in un settore quello delle confraternite
laicali, finite spesso al centro di polemiche per la presenza di persone-portatori
poco trasparenti. Per iscriversi,
dunque, a una confraternita non bastano più i certificati di battesimo, di
cresima, di matrimonio, ma occorre avere una fedina penale pulita che a volte non
è necessariamente indice di vita pulita. A tal proposito, il priore Donato ha
voluto ricordare che Gesù è venuto per guarire gli ammalati, e si è soffermato sull’accoglienza della
Confraternita nel segno della trasparenza, condizione essenziale e
imprescindibile per l’ammissione nella stessa, dove non vi sono “poltrone” ma
vi è un cammino di crescita spirituale. Infatti, compito della Confraternita
è fare apostolato. Ultima raccomandazione del priore è stata quella di non
raccontare le cose di cui non si è testimoni, o meglio, tacere. Lo stesso ha
anche spiegato che la Confraternita nasceva per gestire la pietà dei morti, era
nota per organizzare i funerali, nei tempi la tradizione è rimasta, ma la
Confraternita di Maria Addolorata non gestirà loculi ma presenzierà alle messe
di suffragio dei confratelli defunti. Curerà la preparazione dei novizi Salvatore
Varone, il quale nel corso della riunione ha anticipato il percorso di
catechesi volto alla nostra crescita di uomini e cristiani, al cambiamento
interiore che si riverserà certamente nelle nostre buone azioni.
Katy Galati