venerdì 19 aprile 2019

Venerdi Santo 2019

Album fotografico della giornata del 19/04/2019 - Venerdì Santo vissuto dalla comunità della Parrocchia Maria SS Addolorata, nei vari momenti, l'azione liturgica del Venerdì Santo o popolarmente detta Missa a storta.
La confraternita accompagna l'effigie della Madonna Addolorata presso la Parrocchia San Giovanni Battista, dove c'è ad attenderla il Gesù morto riposto in una bara di vetro. La avrà inizio la Via Crucis che percorrerà le vie della città per giungere al Calvario.
Rientro della Madonna Addolorata presso la Parrocchia, dove al canto della desolata, verrà sistemata con alle spalle la croce ed ai suoi piedi il Cristo morto.

Album fotografico

giovedì 18 aprile 2019

Messa in Coena Domine 2019

Parrocchia Maria SS Addolorata - Rosarno 19 aprile 2019


Di seguito l'album fotografico della Messa in Coena Domine che ha visto dodici confratelli a rappresentare
i discepoli di Gesù durante la lavanda dei piedi.

Album fotografico

venerdì 12 aprile 2019

Ingresso Novizi, la confraternita accoglie le prime donne



La Confraternita Maria Santissima Addolorata ha accolto nella sua associazione di battezzati le prime cinque donne: Silvana Tavernese, Giuseppina Cunsolo, De Bartolo Spasimina e Catena Galati, le quali hanno scelto di fare il cammino di noviziato che li porterà liberamente o non alla vestizione del prossimo quattordici settembre, festa solenne della Madonna Addolorata. Con loro hanno fatto ingresso anche tre ragazzi giovanissimi: Paola Donato, Antonio Mazzeo e Domenico Lo Prete La giovane Confraternita si è tinta di rosa e ha dato con gioia il benvenuto alle prime donne che seguiranno i precetti della Confraternita, accentandole al pari degli uomini. In un clima di silenzio, commozione e rispetto delle timide chiamate dei novizi, il rito dell’ammissione alla Confraternita è avvenuto il dodici aprile nella chiesa Maria Santissima Addolorata quando sia le donne che i giovanissimi hanno manifestato la loro volontà «di seguire Cristo nella via del Vangelo per progredire nella via della perfezione cristiana». Su quest’ultima espressione si è soffermato don Giuseppe Calimera anima della Confraternita, il quale ha esortato i novizi a perpetrare una condotta materna come Maria, donna di rettitudine e carità, per elevare la Confraternita in onore e magnificenza, e li ha esortati ad approfondire questa vocazione in piena libertà e responsabilità. Prima del rito per l’ammissione dei novizi, la Confraternita ha guidato la Via Matris supportata dagli scritti di don Tonino Bello, vescovo di Molfetta, che ci ha condotti nel viaggio doloroso di Maria, donna di frontiera, donna coraggiosa, donna obbediente, donna del terzo giorno, custode della fede, spugna di tutte le afflizioni delle madri della terra, la quale ci ha donato la certezza che la morte, il buio, le ingiustizie, le guerre, la solitudine, la noia, le lacrime, «saranno prosciugate come la brina dal sole di primavera». Perché ogni primavera è una rinascita nel cuore di Gesù, buono. Va ricordato, che la nuova avventura con la Confraternita ha avuto inizio l’otto aprile quando il priore della stessa, Massimiliano Donato, ha convocato i nuovi aderenti per spiegare loro le linee di condotta dello statuto e del regolamento dell’Associazione, andando oltre. Il priore Donato ha innanzi tutto scandito che la Confraternita è retta da un consiglio che gestisce gli obblighi statuari e la stessa oltre ad essere un’associazione, è gerarchia della chiesa, viene eletta dal vescovo, e vive le attività parrocchiali in comunione con il parroco don Rosario Attisano, il quale è guida. Inoltre, la Confraternita cura che i nuovi aderenti siano in regola con i sacramenti e fa proprio il decreto firmato dal vescovo di Palermo don Corrado Lorefice, che stabilisce che si potrà aderire alla Confraternita presentando il proprio certificato dei carichi pendenti. Un modo per mettere ordine in un settore quello delle confraternite laicali, finite spesso al centro di polemiche per la presenza di persone-portatori poco trasparenti. Per iscriversi, dunque, a una confraternita non bastano più i certificati di battesimo, di cresima, di matrimonio, ma occorre avere una fedina penale pulita che a volte non è necessariamente indice di vita pulita. A tal proposito, il priore Donato ha voluto ricordare che Gesù è venuto per guarire gli ammalati, e si è soffermato sull’accoglienza della Confraternita nel segno della trasparenza, condizione essenziale e imprescindibile per l’ammissione nella stessa, dove non vi sono “poltrone” ma vi è un cammino di crescita spirituale. Infatti, compito della Confraternita è fare apostolato. Ultima raccomandazione del priore è stata quella di non raccontare le cose di cui non si è testimoni, o meglio, tacere. Lo stesso ha anche spiegato che la Confraternita nasceva per gestire la pietà dei morti, era nota per organizzare i funerali, nei tempi la tradizione è rimasta, ma la Confraternita di Maria Addolorata non gestirà loculi ma presenzierà alle messe di suffragio dei confratelli defunti. Curerà la preparazione dei novizi Salvatore Varone, il quale nel corso della riunione ha anticipato il percorso di catechesi volto alla nostra crescita di uomini e cristiani, al cambiamento interiore che si riverserà certamente nelle nostre buone azioni.
                                                                                                                                                                 Katy Galati