sabato 7 settembre 2019

Convegno Confraternita



A un anno dalla fondazione la Confraternita dell’Addolorata di Rosarno ha riunito le Confraternite della diocesi di Oppido Mamertina – Palmi intorno ad una tavola rotonda per riflettere sul significato dell’essere confratelli nel terzo millennio. In particolare si è analizzato il profilo del confratello e la sua missione nella chiesa e nel territorio alla scoperta del mondo affascinante e poliedrico delle Confraternite che hanno alle spalle eredità preziose da onorare. L’incontro si è svolto lo scorso sabato nell’oratorio Madonna di Fatima della parrocchia Maria Santissima Addolorata che in questi giorni sta vivendo i festeggiamenti religiosi e civili in suo onore. Alla giovanissima Confraternita don Letterio Festa direttore dell’archivio storico diocesano, il quale ha relazionato sul rapporto tra chiesa e Confraternite, ha riconosciuto un grande merito quello di aver riacceso l’interesse nelle Confraternite della diocesi le quali hanno vissuto un periodo di difficoltà. «E’ accaduto grazie ad una idea profetica di don Giuseppe Calimera, padre spirituale della Confraternita rosarnese, che ha riacceso la devozione, si è rimboccata le maniche ed ha dimostrato con le opere quella fede che ha nel cuore». Don Festa ha poi fatto notare che vestire l’abito della Confraternita oggi non è facile, è coraggioso, perché non siamo nell’epoca costantiniana ma delle persecuzioni, la pietà popolare è perseguitata, ma questo ambito ancora parla, tocca, spinge all’azione, la Confraternita prova questo, conferma che è possibile essere confratelli ancora oggi. Il sacerdote esperto Festa ha anche ricordato che le prime associazioni laicali sono state le confraternite che possedevano un sentimento di comunione, condivisione, corresponsabilità, che oggi non possono non essere considerate, «non esiste il singolo cristiano». E ha suggerito: «Occorre diffondere la devozione, l’aspetto caritativo e lo spirito di pietà con fatti concreti, molti si sono formati nelle confraternite, tutti gli aspetti del passato devono essere presenti oggi, in base al contesto, un parroco non può andare da tutti i sofferenti, deve intervenire la Confraternita con la visita e l’attenzione, con lo sguardo di misericordia, e dovrebbe preparare il cristiano alla morte, come affrontare terribili momenti. Inoltre, la Confraternita ha il compito di diffondere l’arte sacra, per trasmettere attraverso l’arte i contenuti della fede». Infine, don Letterio Festa ha aperto una parentesi sul diritto canonico per dire che le Confraternite di diritto possono avere una personalità giuridica propria, la libertà di azione le viene riconosciuta dal codice. Ha spiegato invece le origini, le finalità, lo spirito, le regole delle Confraternite e la figura del confratello, Antonio Caroleo, coordinatore regionale della Confederazione delle Confraternite delle diocesi d’Italia. Origini. «Il mondo confratellare è variegato e affonda le radici intorno all’anno mille, nasce dalle ceneri dell’associazionismo del mondo romano e greco e con il Concilio di Trento e si diffonde nel Medioevo». Autonomia. «Ciò che contraddistingue le Confraternite è lo spirito di autonomia e libertà che spesso ci ha portati ad una falsa interpretazione di esse». Virtù per entrare nella Confraternita. «La fede è il primo passo, non basta la devozione, non si può parlare di evangelizzazione, senza fede. Finalità. «Tutte le confraternite nascono perché hanno una unica finalità, la catechesi, catechizzare se stessi e gli altri». Il ruolo del confratello all’interno della Confraternita ieri e oggi. «In passato si aderiva alla Confraternita per poter imparare, per prestigio perché le confraternite erano un punto di riferimento, per devozione, oggi lo si deve fare per prima per fede autentica e per servire la società culturale». Rito d’ingresso. «Alla vestizione precede un periodo di formazione e il rito d’ingresso è simile al battesimo con il giuramento». Da evitare.  «Pragmatismo scialbo, ruoli di primo piano e personalismi all’interno della chiesa». Regole di condotta. «Sono contenute nello statuto, così come i diritti e doveri dei confratelli, la conoscenza dei nostri doveri ci induce alla partecipazione, al diritto di votare e di proporsi come candidato». Profilo del confratello. «Non aver subito condanne penali o amministrative, partecipazione alla liturgia domenicale, è essenziale, se non partecipiamo alla liturgia ogni pietà popolare è una farsa, guardare sempre a Cristo, ogni confratello è come l’anfora incrinata, essenziale». Si è soffermato sulla missione del servizio dei confratelli monsignor Emilio Aspromonte, assistente delle Confraternite di Calabria per scandire che la Confraternita è una realtà missionaria. «Non esiste una Confraternita se non ha lo spirito missionario, il servizio è una cosa seria. Senza servizio il cristiano non esiste, bisogna mettersi al servizio della realtà, dei fratelli, di chi ha più bisogno, di chi si rapporta con la realtà in un certo modo, di chi ha problematiche, altrimenti non serviamo a nulla». Ha portato i saluti del parroco della chiesa Maria Santissima Addolorata don Rosario Attisano, il vice don Calimera, il quale a fine mese lascerà Rosarno perché è stato scelto dal vescovo monsignor Francesco Milito per guidare la comunità di Anoia. «Rosarno non è come si dice è una grande famiglia – ha asserito don Calimera - dal primo giorno ho sentito un cuore grande che accoglie, è una comunità che vive le sue ferite e si rialza sempre». Ha concluso il convegno il priore della Confraternita dell’Addolorata Massimiliano Donato il quale ha illustrato i percorsi formativi sulla comunicazione guidati dal maestro dei novizi Salvatore Varone e quelli spirituali guidati da don Calimera che la Confraternita ha intrapreso, ed ha anticipato che la stessa approfondirà i temi del convegno. Tra le Confraternite presenti quelle della Madonna del Carmelo di Palmi, dell’Immacolata di Polistena e del Rosario di San Giorgio Morgeto.
Kety Galati


giovedì 5 settembre 2019

Programma Religioso Festa Maria SS Addolorata - 2019


Convegno 07/09/2019


Discesa e intronizzazione del Simulacro della B.V.M. Addolorata


Come ormai tradizione il giorno 05/09/2019 alla presenza di numerosi fedeli e del ns Parroco Don Rosario Attisano, subito dopo la celebrazione della Santa Messa, arricchita quest'anno dalla presenza della Confraternita nel suo primo anno di fondazione si è provveduto a montare il marchingegno che ha consentito la discesa del simulacro delle B.V.M. Addolorata dalla sua nicchia con la sua successiva intronizzazione nel baldacchino che la terrà esposta per tutta la novena.
La particolare cerimonia quest'anno ha avuto un segno di novità il marchingegno che consente la discesa del simulacro delle B.V.M. per la prima volta da quando è stato istituito non è stato montato da laici impegnati in parrocchia, ma dalla Cattedra delle Confraternita,  che con questo gesto ha vuole ulteriormente rafforzare il legame tra la Confraternita e la B.V.M. Addolorata.