Tutti sono
pervasi da un comune sentire che è quello della malinconia. L’hanno respirata
un po’ tutti la mancanza della Madonna di Fatima appena gli araldi hanno
trasferito la statua della Vergine con il cuore immacolato, il rosario tra le
mani e la coroncina rossa sul capo, a bordo di una macchina, che la condurrà verso
una nuova destinazione d’Amore e pace. Sarà difficile da colmare quel sentimento
di nostalgia che ha lasciato Maria ma sarà compito di ognuno di noi tenere vivo
il suo ricordo soprattutto nelle nostre azioni quotidiane volte all’unità
perché stare insieme è il modo migliore per sentirsi meno soli quando qualcuno di
importante ci ha lasciati, non realmente. Ma è giusto che la Madonna di Fatima
sia andata via perché tutti hanno bisogno della sua misericordia, della sua tenerezza,
della sua amicizia e di una sua parola di conforto che alleggerisca i pesi della
vita, non si può immaginare una vita senza di Lei. Si sono conclusi così i
quattro giorni insieme a Maria, in uno squarcio di domenica sera, teatro di un
corteo di fiaccole accese che hanno scortato la statua della Madonna di Fatima dalla
chiesa Maria Santissima Addolorata al Calvario, dove centinaia di fedeli con
gli occhi lacrimanti l’hanno salutata con il cuore traboccante di nuove emozioni
e speranze e con ognuno la propria preghiera-richiesta nel cuore. Non è stata
la stessa cosa per il suo arrivo perché quando la voce della Mamma celeste
chiama non solo tutti sono accorsi da Lei per toccarla, baciarla, abbracciarla
dentro di sé e lodarla con l’inno di Fatima, quando è arrivata al Calvario, ma
l’attesa si è fatta ogni giorno ed ogni ora sempre più trepidante quando il
parroco don Rosario Attisano ha annunciato la sua presenza, tutti si sono
preparati con entusiasmo e gioia per accoglierla come si fa con le belle e
importanti persone, con bandierine, fiori, canti e tanti scatti per immortalare
uno straordinario momento, una grazia. Con il suo carico pieno di tenerezza e
luce, la Signora del Cielo di Fatima è arrivata giovedì scorso nella parrocchia
Maria Santissima Addolorata per portare anche alla nostra città di Rosarno
nuovi messaggi di bontà e speranza e per farci assaporare più da vicino la
storia di tre pastorelli che La videro su una nube mentre si occupavano del
pascolo in un piccolo villaggio di Fatima, un'occasione per imparare ad amare,
la lezione più importante della vita, al di là di ogni contrarietà, un'occasione
per cercare attraverso la preghiera del cuore le nostre risposte in Lei, amica
della nostra salute interiore ed esteriore, un'occasione per cambiare noi
stessi in un momento in cui la chiesa ci chiama a riflettere sul vero senso
della nostra cristianità: la Quaresima. Sono stati quattro giorni di preghiera
intensa e sentita, di festa d’Amore, di scambi culturali e religiosi, di
condivisione, di recitazione del santo rosario, di adorazione eucaristica, di interviste
con messaggi di affetto a Maria, di catechesi, che hanno toccato momenti di commozione
e riflessioni umane guidate da padre Paolo, fino alla Buona notte a Maria cantata
ogni sera con gli amici araldi vicino a Lei, il tempo trascorso con la
Madonnina e con loro è stato una festa che ha unito tutte le anime in una sola.
Le celebrazioni sono state seguite da tutti, grandi e piccini, studenti,
autorità e tante sono state le persone provenienti dal circondario che sono
entrate in chiesa per un tenero saluto a Maria e sono uscite con il sorriso nel
cuore, sono arrivate in compagnia di bambini, anziani e giovani, per portarle anche
un fiore e, tante sono state le mimose che la Madonna ha ricevuto nel giorno
dedicato alle donne, perché un fiore non avrebbe senso di esistere se non lo si
regala alla donna più virtuosa del mondo, superiore ad una perla preziosa. La
Madonnina non è mai stata lasciata sola un attimo non solo dai devoti ma anche
da chi l’ha sorvegliata giorno e notte, i delegati, i volontari
dell’associazione Carabinieri in pensione presieduta da Biagio Certo e dai
componenti della Confraternita di Maria Santissima Addolorata, i quali l’hanno
portata in processione sia al suo arrivo sia al suo rientro partecipando a
tutte le funzioni liturgiche. Nel corso della prima celebrazione eucaristica in
compagnia di Maria, sistemata nel piccolo baldacchino, ornato a festa e
riscaldato dalla fiamma di due candele, che ha reso la chiesa più bella e più
luminosa, è stato investito il nuovo consiglio direttivo della Confraternita
che sarà guidato dal priore Massimiliano Donato. Anche nelle altre sere una
folla di fedeli ha preso posto ordinatamente in chiesa per la messa animata da
tanti cori, dalle voci bianche dell’oratorio Madonna di Fatima guidate dal
missionario Daniele Coppola e dai cori quello polifonico e quello dei vecchi
amici guidati da Loredana Condoleo. Nelle sue omelie, padre Paolo ha parafrasato
e insistito sull’espressione misericordia per dire che bisogna dare il proprio cuore
ai miseri, agli infelici e ci ha invitati a perdonare e a pregare per la vera conversione,
perché la presenza di Maria in Quaresima non è una coincidenza ma una Dio – incidenza,
nulla succede per caso. Infatti, la Vergine è andata via la prima domenica di Quaresima
quella della tentazione che ha subito Gesù da Satana nel deserto senza cadere.
A tal proposito, monsignor Milito vescovo della diocesi di Oppido Mamertina –
Palmi, il quale è molto legato a nostra Signora di Fatima è arrivato a Rosarno
per celebrare la messa di domenica mattina alla presenza del sindaco di Rosarno
Giuseppe Idà. Monsignor Milito ci ha esortati a rivolgerci a Maria per non
abbandonarci nelle tentazioni, poiché ognuno di noi ha le proprie seduzioni
nell’ambito in cui opera e vive al contempo le può scacciare nella
consapevolezza che le tenebre non ci salvano ma ci sottomettono al potere del
diavolo il quale ci conduce nel buio. Monsignor Milito ci ha indicato che la
strada maestra da seguire è quella tracciata dalla Madonna che come una buona
mamma ci mette in guardia dai pericoli della tentazione e ci porta verso
un’unica direzione fatta di luce infinita: Gesù. Al termine della messa, il
priore Massimiliano Donato ha consegnato a monsignor Milito al parroco don Rosario
Attisano, un attestato di riconoscenza «per la loro paternità e vicinanza
dimostrata in occasione della fondazione del pio sodalizio» ed a padre Luigi Ragione
« per aver donato il crocifisso processionale». Nella stessa giornata di
domenica, don Rosario Attisano, assistente spirituale dell’associazione “Figli
tra gli angeli”, ancora una volta, ha accolto e abbracciato con il suo grande
amore i genitori che hanno un angelo in cielo ed ha celebrato una messa per
loro, durante la quale i genitori disposti in fila hanno silenziosamente acceso
una candela per i loro figli, una luce tenue, una fiamma dolorosa, che il cuore
di Maria ha trasformato in consolazione e fiducia e nello stesso istante quella
luce minuscola è arrivata direttamene al cuore dei piccoli angeli attraverso il
cuore di Maria che è in cielo, uno scambio di doni tra cielo e terra. La
Madonna pellegrina che gira in tutto il mondo è stata voluta fortemente dal
parroco don Rosario Attisano, dal vice don Giuseppe Calimera e dai
collaboratori più stretti, Daniele Coppola e la Confraternita Maria Santissima Addolorata.
Kety Galati